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L’AI sarà sempre più pervasiva, ma bisogna agire con consapevolezza

Parla Giovacchino Tesi, Amministratore Delegato di Energee4

La storia di Energee4 nasce nel 2002 con lo sviluppo di soluzioni innovative nel campo di analisi di testi e immagini per poi arrivare a stringere una partnership con Tennis Commander, startup che ha sviluppato un’ app rivoluzionaria per il monitoraggio delle performance tennistiche. Può dirci qualcosa di più di questa evoluzione e come è entrato a farne parte?

Energee4 nasce nel momento in cui Armando Sternieri e altri soci hanno deciso di creare una costola di Energee3 che potesse proporre prodotti innovativi. Io sono entrato a far parte di Energee3 nel 2003 e di Energee4 nel 2004 in qualità di socio. Prima lavoravo per Telesoft, azienda del gruppo Telecom dove si faceva sviluppo, in particolare mi occupavo di CRM per Tim, un progetto molto innovativo per l’epoca. Riguardo Energee4 la sua evoluzione è stata molto graduale, poiché il mercato inizialmente non ha recepito l’innovazione che noi portavamo, si è verificato uno sviluppo parallelo a quello della digitalizzazione in Italia. Nel 2019 abbiamo inglobato l’app Tennis Commander un prodotto innovativo legato al tennis. In Tennis Commander è presente l’esperienza nel trattare l’AI, non c’è solo ricerca accademica – legata alla collaborazione con UniPI – ma un equilibrio tra la ricerca stessa e l’applicazione pratica. Grazie a Tennis Commander abbiamo acquisito molte competenze ed esperienze di grandi professionisti dell’AI in diversi settori, e fatto il salto di qualità. Con l’hype che sta nascendo riguardo le intelligenze artificiali contiamo quest’anno di rilanciare Energee4.

Come docente di Intelligenza Artificiale applicata all’industria del corso di laurea in scienze informatiche all’università di Parma, quali sono gli aspetti della materia da Lei insegnata che coinvolgono maggiormente gli studenti?

Giovacchino Tesi

La ragione per cui l’università si rivolge a docenti a contratto è perchè in questo corso si insegnano le implicazioni reali dell’AI. Gli studenti sono molto coinvolti per quanto riguarda l’aspetto pratico soprattutto del views case e dei casi di intelligenza artificiale applicata. Chiaramente il corso non può prescindere da basi teoriche ma poi sono i lavori di gruppo ad essere fondamentali per incrementare il coinvolgimento e il rendimento degli studenti. Dopo aver lavorato su progetti concreti sono molto soddisfatti.

Le soluzioni che Energee4 propone alle aziende sono strumenti di AI che operano in ambito predittivo, di automazione, analisi video e sistemi conversazionali. Possono presentarsi eventuali rischi di trasparenza e privacy in merito all’utilizzo di queste tecnologie e quanto è importante la formazione del personale che si troverà ad utilizzarle?

Il rischio maggiore si sta presentando con i nuovi algoritmi generativi: con gli algoritmi che venivano utilizzati negli anni precedenti la mole di dati di training del sistema era ampiamente controllata, in quanto si trattava di dati creati manualmente. I sistemi generativi invece sono in grado di imparare da quantità di dati non super visionabili dall’essere umano e quindi apprendono anche tutti i bias cognitivi tipici dell’uomo. Così come una persona viene esposta a determinati contenuti e li interiorizza nelle loro componenti sia positive che negative allo stesso modo agiscono le intelligenze artificiali. I rischi quindi ci sono ma ci sono diversi modi per esercitare una forma di controllo.

 

Energee4 ha operato in questi anni nelle realtà del fashion, di banche e fintech, nel campo editoriale: ci sono realtà aziendali che sono sono più predisposte ad integrare nei propri processi di business l’intelligenza artificiale o sarà un processo che gradualmente ingloberà tutti i settori aziendali?

Credo che ingloberà tutti i settori aziendali. Seguendo il naturale processo di ottimizzazione che tutti i responsabili aziendali attuano per quanto riguarda il miglioramento dei processi produttivi e la riduzione dei costi con questi algoritmi una parte delle attività che prima venivano svolte manualmente ora vengono potenziate dall’intelligenza artificiale. L’uso dell’AI arriverà dunque ad essere pervasiva in un lasso di tempo molto breve.

 

Il 2023 è l’anno dell’AI act, il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, che si inserisce nel contesto più ampio della strategia “A Europe Fit for the Digital Age” definita dalla Commissione Europea e delle norme dirette a regolare l’impatto della nuova generazione di tecnologie. Oltre agli indubbi vantaggi l’Ai potrebbe comportare dei rischi che esulano dal mondo prettamente tecnologico come ad esempio l’ambiente e la sostenibilità, l’impatto sul piano sociale e su sistemi di governance?

Tutte le attività umane hanno un impatto significativo sui settori menzionati, bisogna agire con consapevolezza. Faccio l’esempio delle criptovalute: per poter rendere operative queste valute digitali sono stati necessari enormi quantitativi di energia elettrica e acqua per i sistemi di raffreddamento. Quello che mi preoccupa sono le nuove potenze economiche: l’Europa e gli Stati Uniti rischiano di essere schiacciate e dover fare i conti con l’impatto ambientale devastante portato da Cina e India, che non sono certo in prima fila in materia di sostenibilità. Faccio un altro esempio: ChatGPT è stato chiuso in Italia a causa del GDPR, in Europa è stato bloccato lo sviluppo di tante aziende che si basavano su chatGPT, Bard di Google (chatbot basato sull’intelligenza artificiale generativa e sull’apprendimento automatico) in seguito ad alcune perplessità espresse dall’Autorità privacy irlandese ha posticipato il suo debutto in territorio europeo. Negli Stati Uniti e in 180 nazioni però Bard si sta già utilizzando e quando noi europei potremo usare liberamente questi strumenti saremo svantaggiati rispetto ai paesi che non si pongono vincoli. É necessario un equilibrio tra un controllo che non deve sfociare in ipervigilanza e un’eccessiva permissività. Per quanto riguarda l’impatto delle AI sul piano sociale io credo che ci troviamo davanti a un’ondata inevitabile, come è stato per i social network. Il Regolatore farà le sue opportune verifiche e non si può fare altro che rimettersi ad esso.