Il nostro domani e gli obiettivi di un’entusiasmante avventura che inizia nella galassia in espansione dell’ICT di prossima generazione. Energee4 è la società del Gruppo Energee (che comprende anche la capofila Energee3 e l’eclettica thedotcompany), che si occupa di Intelligenza Artificiale in ogni suo aspetto, e dunque ricerca, sviluppo, strategie e, ovviamente servizi, prodotti, soluzioni. I settori cui oggi fornisce supporto, pur rivolgendosi al mondo delle imprese e delle organizzazioni a 360°, sono: banche e fintech, assicurazioni, industria 4.0, utilities, fashion e sport.
Energee4, insomma, è un solido e sicuro avamposto della rivoluzione digitale in atto, quindi un punto d’osservazione privilegiato (per certi versi all’avanguardia) sia per capire sia per creare il presente, ma anche per riuscire a prevedere, giocando d’anticipo sullo scacchiere della scienza applicata, le tendenze o le vere e proprie svolte, senza dubbio epocali, che ci attendono nel futuro prossimo alla voce “innovazione”, ovviamente partendo sempre dalle necessità dei clienti e con un faro puntato sul dibattito mondiale in materia di AI, compresi i suoi risvolti etico-sociali.
Semplificare, ottimizzare, automatizzare; per questo identifichiamo azioni e strumenti utili a mettere in atto la tua strategia di Intelligenza Artificiale, offrendo soluzioni personalizzate, così che si adattino meglio alle specifiche esigenze. Dopodiché progettiamo e testiamo detti servizi e prodotti, misurando costantemente la “maturità” del cliente nell’adozione degli stessi e mantenendo sempre alta l’attenzione sulla strategia di fondo. Ad esempio, usiamo modelli di previsione basati su statistiche e Machine Learning elaborati ad hoc per diversi settori dei servizi e dell’industria (i risultati sono ottenuti utilizzando le tecnologie Explainable AI più aggiornate).
E ora qualche domanda di base a Giuseppe Prencipe, professore associato presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa, che di Energee4 è presidente. Innanzitutto: chi è e cosa fa Energee4, in estrema sintesi?
Energee4 è specializzata nella fornitura di prodotti e servizi in diversi contesti, e inizialmente si è focalizzata sull’analisi di testi e immagini utilizzando approcci basati su natural language processing, topic discovery e latent semantic-based search. Nel 2019, quindi, ha iniziato una collaborazione con Tennis Commander, una startup (spin-off dell’Università di Pisa) dedicata ai tennisti con l’obiettivo di fornire statistiche a analisi di gioco grazie all’Intelligenza Artificiale; dopo poco, il Gruppo Energee diventa uno shareholder della startup e ne incorpora gli asset, espandendo così i suoi servizi anche all’analisi di immagini e di video mediante tecniche di analisi Big Data.
Sul tema AI collaborate anche con le università o alcuni dipartimenti?
Le collaborazioni con il mondo accademico sono numerose, a partire, appunto, da quella con la spin-off dell’Università di Pisa, Tennis Commander, cui ho accennato poc’anzi. Oltre a lavorare col Dipartimento di Informatica di Pisa, appunto, collaboriamo con alcuni dipartimenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dell’Università degli Studi di Parma, e abbiamo scambi costanti anche con importanti realtà di ricerca delle università di Bologna e Firenze, nonché con la Bocconi a Milano, la Luiss a Roma e il Politecnico di Torino.
Negli ultimi giorni l’AI è al centro del dibattito mondiale (vedi l’appello di Elon Musk, Steve Wozniak e altri big della Silicon Valley a una moratoria di almeno 6 mesi sulla ricerca, oppure l’attenzione intorno a ChatGPT, in Italia “stoppata” dal Garante della privacy). Perché questa paura? Ha senso fermare l’innovazione, dunque la ricerca scientifica? Non basterebbe regolamentarla a livello mondiale?
Il timore nei confronti dell’AI è antico quanto l’AI stessa, e può essere ricondotto al timore nei confronti dell’innovazione tecnologica in toto, anche senza ricondurre il problema all’AI. Nello specifico, le novità introdotte dall’AI sono “distruttive” nei confronti di varie industrie, e come tali necessitano di aggiornamenti normativi e regolamentazione. Questi arrivano spesso con molto ritardo rispetto all’innovazione tecnologica, e c’è una tipica tendenza conservazionista che spinge al blocco e al rallentamento in questo specifico settore di innovazione (si consideri ad esempio quello che avviene da anni nel settore automobilistico con la famosa guida autonoma).
Bloccare la ricerca in questo settore per paura è sbagliato perché gli sviluppi continueranno ad avanzare indipendentemente dalle preoccupazioni etiche o dei rischi potenziali: siamo sicuri che TUTTI gli stati siano disposti ad accettare questa limitazione? Verissimo. Uno stop che valga solo per alcuni paesi procurerebbe un enorme e immeritato vantaggio competitivo ad altri paesi, con tutte le incognite o i rischi che ne conseguono…
Invece di bloccare la ricerca, dovremmo concentrarci sul controllo e sulla regolamentazione delle tecnologie LLM (Large Language Model, gli algoritmi alla base del funzionamento di ChatGPT) . Ci sono diversi approcci che si potrebbero adottare per gestire i rischi associati a questa tecnologia emergente, come creare organi di controllo, aumentare la collaborazione tra scienziati e comitati etici e promuovere la trasparenza. I produttori di tecnologie LLM dovrebbero essere trasparenti circa le loro tecnologie e le loro applicazioni, pubblicando i risultati delle loro ricerche e collaborando con gli organi di cui sopra per garantire l’adozione responsabile della tecnologia. Quindi sì, sicuramente dobbiamo considerare i rischi e le preoccupazioni etiche nel settore LLM come parte di una strategia più ampia di sviluppo tecnologico responsabile. E questo chiaramente richiede un approccio collaborativo e multidisciplinare che coinvolga tutti gli stakeholder.