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Spingere tutti nella stessa direzione. La forza del metodo Scrum.

 

Sui campi da rugby, in Italia, si chiama mischia. Gli inglesi, che quel bellissimo gioco se lo sono inventati, lo chiamano scrum. È proprio dai fangosi campi da rugby che questa parola, Scrum, è entrata nel mondo dell’informatica per indicare un team dove si lavora insieme e dove tutti spingono nella stessa direzione.

 

Quando nel 1986 gli esperti di strategia Hirotaka Takeuchi e Ikujiro Nonaka immaginarono questo nuovo approccio l’idea era aumentare la velocità e la flessibilità dello sviluppo di prodotti commerciali partendo da casi studio dell’industria automobilistica e di fotocopiatrici e stampanti. Lo chiamarono approccio olistico, o rugby, perché tutta la squadra “cerca di raggiungere l’obiettivo come unità, passando la palla avanti e indietro”.

 

Il metodo Agile

Sì perché i tempi cambiano. I progetti diventano più complessi, aumentano le variabili, i clienti mettono fretta, la pressione cresce. Il metodo Agile in ambito IT si è un metodo innovativo basato sull’interazione continua con clienti e stakeholder. Risponde a quattro principi: 1) Gli individui e le interazioni più che i processi e gli strumenti; 2) Il software funzionante più che la documentazione esaustiva; 3) La collaborazione col cliente più che la negoziazione dei contratti; 4) Rispondere al cambiamento più che seguire un piano.

 

Il Metodo Agile dà la possibilità di realizzare un progetto per fasi, dette sprint. L’agilità del metodo consiste nel lavorare per fasi appunto, mostrando al cliente l’avanzamento, riducendo i costi di produzione e abbattendo il rischio di eventuale fallimento del progetto. In un mercato caratterizzato da forte competizione e richieste di maggiore produttività, velocità e qualità, il metodo Agile consente dare forma all’idea iniziale del progetto modificandola passo dopo passo anche dai feedback degli utenti.

 

Trasparenza, ispezione, adattamento

Scrum è una metodologia di lavoro legata allo sviluppo del software che fa parte delle metodologie ‘agili’. L’approccio Scrum prende avvio da un framework. L’intero processo viene quindi suddiviso in sprint per coordinare il processo di sviluppo del prodotto in base alle esigenze del committente/cliente. Un approccio incrementale che ottimizza, step by step, la prevedibilità ed il controllo del rischio. Con un’idea forte: la conoscenza viene dall’esperienza, e le decisioni si fondano su ciò che si conosce.

 

La filosofia Scrum è incardinata su tre idee portanti. La trasparenza, perché tutti gli attori di un progetto conoscono i propri compiti e quelli altrui. L’ispezione, ovvero la verifica quotidiana degli avanzamenti attraverso definite metriche di misurazione. L’adattamento, che sulla base dell’ispezione introduce le modifiche necessarie a migliorare il progetto e darne evidenza al cliente finale. Un metodo che non è esclusivo appannaggio delle società IT bensì anche di agenzie digitali, laddove il project manager coordina un team multidisciplinare di professionisti e dà al cliente informazioni sull’avanzamento in modo costante e trasparente.

 

Il valore del Team

Al di là degli innegabili vantaggi in termini di tempo e risorse, l’approccio Scrum segna un’importante innovazione nei rapporti tra persone. Solo i team collaudati, in grado di superare le difficoltà dell’interazione e saper marciare compatti verso l’obiettivo finale possono utilizzare Scrum. Questo richiede coesione, senso di appartenenza, fiducia reciproca, intuizione, creatività. Significa saper lavorare per priorità e capire quando serve fare un passo indietro e quando accelerare.

 

Lavorare per sprint operativi integrati richiede efficienza e una notevole consapevolezza dei propri mezzi, così come l’opportunità di imparare dai propri errori e ottimizzare soluzioni e strategie. Anche la relazione con il cliente viene messa alla prova. La trasparenza evidenzia tutto, compresi errori e incertezze, e questo responsabilizza tutti i membri del team. Fino alla riuscita finale e alla soddisfazione dei clienti.

 

L’opinione del manager

“Con Scrum lo sviluppo del software avviene per cicli iterativi ed incrementali – dice Fabio Malagoli, responsabile Centri di competenza in Energee3 – al contrario del classico waterfall, dove prima si raccolgono tutti i requisiti poi sviluppa il software dall’inizio alla fine. Il vero vantaggio di Scrum sta nel sapersi adattare al continuo cambiamento delle specifiche. È praticamente impossibile che le specifiche di un progetto siano completamente definite e chiare fin dall’inizio. Uno degli aspetti più significativi di un team in Scrum è il rispettare regole stringenti che portano ad un confronto e dialogo con i colleghi e con il cliente, in modo costante e continuo. Posso dire che l’organizzazione del lavoro in Scrum è sicuramente più complessa, ma riduce il rischio di fallimento del progetto. Per questo l’abbiamo adottato in Energee3”.

 

 

Perché crediamo nell’approccio Scrum

Abbiamo osservato nascere, intorno al metodo Scrum, community di appassionati che si confrontano scambiandosi idee e aggiornamenti. Questo video è uno dei tanti che girano in Internet. Analogamente, i Professional Scrum Trainer (PST) si occupano la formazione continua attraverso i meetup organizzati in rete. Crediamo che una realizzazione veloce dei prodotti richieda un pensiero veloce, ma richieda anche una squadra allenata a raggiungere obiettivi entro brevi lassi di tempo, ossia il tempo di uno sprint. In Energee3 affrontiamo progetti complessi con metodo Scrum perché siamo convinti che una pianificazione frequente e obiettivi a brevissimo termine aiutino “il team di mischia” a spingere nella stessa direzione in modo costante, efficace e condiviso. E crediamo che si diffonderà sempre di più, per la felicità del cliente e dell’organizzazione interna.

 

 

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